Dal 28 al 31 Agosto di ogni anno, si tiene la festa patronale in onore di San Pietro Eremita.
E’ un evento che viene ritenuto, da tutta la popolazione, come il momento più importante della vita non solo religiosa ma sociale e civile per l’intensità e la partecipazione emotiva con cui viene vissuta da ormai quasi 1.000 anni.
San Pietro nasce a Rocca di Botte presso Carsoli in Abruzzo, visse in quel paese fino alla gioventù, poi per sfuggire ad un matrimonio combinato dai suoi genitori, nel 1048 si allontanò andando a Tivoli, rimanendovi due anni alla scuola apostolica di Cleto, diacono della chiesa tiburtina.
Il suo maestro quando vide che aveva raggiunto un’adeguata preparazione, lo presentò al vescovo di Tivoli, Gregorio, il quale gli diede il compito di andare a predicare la religione fra gli abitanti dei vari paesi della diocesi conferendogli la tonsura e consegnandogli una croce di ferro, che si conserva ancora tra le reliquie della Collegiata di Trevi.
Il 9 agosto del 1052, lascia Subiaco e raggiunge Trevi il giorno successivo risalendo la valle dell’Aniene.
Rimane a Trevi per un periodo 20 giorni, durante il quale svolse la sua attività di profonda evangelizzazione, compiendo anche vari miracoli di cui beneficiarono 2 bambini: Gualtiero a cui ridiede la vista e Liuto che, paralizzato, riacquistò la libertà nei movimenti.
Il 29 Agosto il Santo fu preso da una fortissima febbre e si ritirò nel buio di un sottoscala dove il giorno successivo, 30 Agosto, morì.
Le sue ossa sono conservate nella cripta che si trova nella Chiesa di Santa Maria Assunta.
Il 1° ottobre del 1215, il Vescovo di Anagni Giovanni, per autorità di papa Innocenzo III, canonizza Pietro.
Il 29 Agosto viene celebrato S. Pietro Eremita con una grandiosa Processione, a cui partecipano anche i compari di Rocca di Botte, portando per il paese il suo busto in argento, fatto realizzare nel 1627 in cui è contenuto il cranio del Santo.