Chiese

La Collegiata di Santa Maria a due piani a tre navate, con torre campanaria d’epoca gotico-rinascimentale, della quale si a menzione già nel secolo XIII. Col rientro della popolazione entro le mura, la chiesa fu ampliata nel XV secolo, quindi nel XVII secolo col materiale estratto in parte dall’antica cattedrale romanica. Di notevole interesse nell’aula superiore abside barocco con ciborio policromo, monumentale organo secentesco opera del Bonifazi (1633-34), armadi lignei, aimboni e tele del XVII-XVIII secolo. Nella cripta o chiesa inferiore, detta anche di San Pietro, si venerano i resti mortali del patrono, canonizzato in loco nel 1215 sotto ) papa Innocenzo III. Affreschi e fregi d‘arte sono del XVII secolo.

La Cattedrale di San Teodoro, di cui restano documenti archeologici: sorgeva nella zona dei “vescovado” presso l’omonimo ponte di San Teodoro e fu il cuore della città romano medioevale. Nel 1299 vi sostò papa Bonifacio VIII, ospite del nipote Pietro, signore del castello. Importanti furono le ambascerie, ricevute dal pontefice nel mese di settembre di quell’anno, tra cui quella di Edoardo I d’Inghilterra in guerra con Filippo il Bello.

L‘Oratorio di San Pietro Eremita con volta botte sorse nel 1685 sul tugurio, ove – secondo attendibili studi moderni — nel 1152 morì il giovane eremita Pietro di Rocca di Botte, eletto patrono in luogo di San Biagio. La chiesa, caduta in abbandono, è stata restaurata neI 1971 dalla famiglia Zinanni con originale decorazione dell’interno e affreschi del pittore Edmondo Campana.

Nel vano dell’abside campeggia un bellissimo gruppo marmoreo di scuola berniniana-michelangiolesca, raffigurante il Santo morente e un angelo, che gli addita la via del cielo, soggetto analogo all’estasi di Santa Teresa in Roma.

La Cappella della Madonna del Riposo, distante un miglio dal centro storico, fu eretta nel 1483 sotto Sisto IV a onore della Vergine “che li ha liberati del morbo e dalle mani dello duca de Calabria e de suoi seguaci christiani et turchi infidelli”. L’architettura a volta gotica racchiude una preesistente icona della Vergine col Bambino, pregiata opera di scuola umbro-senese. Gli affreschi sono del pittore Pietro (Petrus pinxit).

Attigua è la Cappella di San Sebastiano, costruita nel 1486 contro la peste. Il pittore Desiderio di Subiaco vi sviluppa una tematica di vasta iconografia, dando rilievo al costume rinascimentale.

Il Monastero femminile benedettino, fiorente nei secoli XIII e XIV è uno dei dodici esistenti nella terra di Trevi e nella valle dell’Aniene, ove (Subiaco non esisteva ancora come comunità autonoma) nel secolo VI trovò rifugio lo stesso San Benedetto, attratto dall’asperità e dall’amenità del luogo.